La Cina guarda sempre con maggiore interesse all’Italia. Un interesse sicuramente reciproco. Se l’export del Made in Italy verso il
Paese del Dragone vale già 17 miliardi Ma la nuova classe media cinese mostra un interesse sempre crescente soprattutto verso i beni di lusso italiani. Per questo Mei.com, piattaforma online del lusso che è stata acquisita ne1 2015 dal gigante del e-commerce Alibaba, proprio ieri, in concomitanza con la settimana della moda milanese, ha voluto presentarsi agli operatori italiani.
C’erano oltre 20 manager tra le più grandi aziende della moda del nostro Paese, chiamati da Mattia Mor, direttore esecutivo per l’Europa di Mei.com, dal cofondatore e presidente del portale, Tiribaultthlet, e dalla presidente di ‘lìnali, marketplace di Alibaba, Jessica liu. Il messaggio è missato: la piattaforma del lusso punta sui brand italiani. Piacciono ai 360 milioni di cinesi che formano la nuova classe media e
che, come spiega Mor, «raddoppieranno dal 2015 al 2020». Il 60% di loro vive nelle città. «Ora – prosegue Mor – sono sempre più attenti a prodotti di stagione, anche a prezzo pieno. ma ben comunicati». Ad attrarre i nuovi consumatori non sono più i grandi sconti, ma i prodotti originali. «Il 30% del consumo di lusso mondialee già cinese (249 miliardi di euro) e l’8% dei beni di lusso sono già comprati online» dice Mor. Ora sono diverse centinaia i brand italiani presenti su Mei.com e l’obiettivo è di acquisirne altri di l’ascia alta, anche di nicchia.
«Il digitale e il lusso sono due assi portanti della nostra attività futura – specifica il presidente dell’ice, Michele Scannavini – il fashion è uno dei comparti in cui l’italia è leader nell’export». I mercati a cui guardiamo sono «la Cina; che è prioritaria perché è il primo Paese al mondo per e-commerce, e poi gli USA». Ma il consumatore cinese nel mercato globale del lusso non è lo stesso di qualche anno fa, sta cambiando. Una ricerca di Bain&co monitora il passaggio e lo tratteggia: «Fa acquisti più consapevoli e meno entusiastici – spiega Federica Levato, partner
di Bain&co- con un’attenzione crescente per il prodotto elo stile e meno per il logo». Ha iniziato a spostare le spese da beni di lusso a esperienze di lusso. Come viaggi o alberghi di fascia alta. A fare da traino è in ogni caso il digitale: «1’80% degli acquisti di lusso ha interazione con il digitale», spiega levato. Anche perché la classe media cinese sembra più propensa a viaggiare meno all’estero per fare shopping (complice la paura di attacchi terroristici) e a consumare di più nel Paese.
ARTICOLO TRATTO DA “AVVENIRE” (20 settembre 2017)