43esimi su 137.
La fotografia che il Global Economic Competitiveness Report fa dell’Italia deve sicuramente far riflettere. Basta burocrazia, servono leggi che aiutino le imprese a crescere, che permettano alle eccellenze italiane di essere competitive.
Nota positiva: è il risultato migliore raggiunto dall’Italia nell’ultimo decennio. La direzione è quella giusta, la strada è ancora lunga!
L’Italia sale al 43esimo posto, su 137, della graduatoria mondiale sulla competitività, secondo quanto risulta dal Global Economic Competitiveness Report 2017-2018. Una graduatoria che consiste in una valutazione, messa a punto ogni anno dal World Economic Forum, dei fattori che determinano la produttività e la prosperità dei paesi. L’Italia avanza di un posto rispetto all’anno scorso, ma – si legge nel rapporto – “il suo punteggio è superiore a quello registrato in qualsiasi altra volta nell’ultimo decennio”, soprattutto grazie al miglioramento dell’efficienza del mercato dei beni e dell’istruzione e della formazione superiori.
Tuttavia, siamo meno competitivi non solo della Germania (al quinto posto), dei Paesi Bassi (quarto posto) e della Francia (22esimo), ma siamo sorpassati seppur di poco dal Portogallo (al 42 esimo posto, che è avanzato in quest’ultimo anno di ben quattro posizioni) e di gran lunga anche dalla Spagna (34esimo posto). Insomma, secondo la classifica l’Italia sì che sta migliorando ma altri Paesi stanno avanzando più velocemente.