E il dato ISTAT della produzione industriale alimenta l’ottimismo sulle chance di ripresa della nostra economia, inserendosi all’interno di una serie di indicatori mediamente positivi.
Ancora meglio stanno facendo gli indicatori qualitativi, con l’indice di fiducia delle imprese lievitato ad agosto ai massimi da oltre dieci anni.
Come già detto altre volte, deve essere solo l’inizio, ma guardiamo con obiettività e positività i risultati raggiunti, segno che le decisioni politiche, quando hanno una visione precisa, hanno impatto sull’economia, eccome se ne hanno!

Luglio in crescita per la produzione industriale italiana, frenata nel dato mensile (+0,1%) dal calo dell’energia ma in grado di piazzare un robusto +4,4% nella performance annua. Nella rilevazione tendenziale si tratta del sesto risultato positivo consecutivo, in grado di produrre nei primi sette mesi dell’anno una crescita media del 2,6%.
In termini macro-settoriali il progresso è corale, con una crescita più sostenuta per i beni di consumo durevole (+6,2%) e i beni strumentali (+5,9%). Il dato più confortante è lo scatto in avanti del settore macchinari e attrezzature, una crescita dell’8% di gran lunga superiore rispetto alla media del primo semestre. Indice probabile di una “messa terra” in termini produttivi della massa di ordini arrivati in alcuni comparti (macchine utensili in primis) grazie agli incentivi previsti nel piano Industria 4.0 .
Appena una manciata (e con variazioni comunque marginali) i settori in calo (tessile-abbigliamento, computer, apparati elettrici) mentre altrove i progressi sono diffusi e spesso robusti. Per alimentari e mezzi di trasporto il progresso è del 6,9% (+9,1% per l’auto), a cui si aggiungono le buone performance di farmaceutica, chimica, gomma-plastica e metallurgia.