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A Milano nasce Meet, uno spazio dove la tecnologia diventa cultura

Milano continua a essere sinonimo di innovazione. All’interno dello spazio Oberdan nasce Meet, Centro Internazionale per la Cultura Digitale, un luogo dove si racconterà l’innovazione e come questa abbia trasformato la società.

Cultura e tecnologia. Sono gli ingredienti che formano la ricetta del Centro Internazionale per la Cultura Digitale. Un nuovo spazio che sorgerà a Milano, nei 1.200 metri quadrati dello spazio Oberdan. Un luogo d’incontro dove si racconterà l’innovazione e come questa abbia trasformato la società. Attraverso incontri, workshop, mostre, eventi e nuovi format, si metterà l’accento sulla riflessione e il confronto per comprendere, partecipare e dare una connotazione culturale alla rivoluzione digitale in atto. Il centro si chiama Meet e nasce dall’evoluzione di Meet the Media Guru, una rassegna di incontri che porta nel capoluogo lombardo protagonisti del mondo 2.0 nei più disparati settori sin dal 2005.
La consapevolezza che porta benessere
«Apertura internazionale e digitalizzazione. Non so se esiste qualcosa più milanese di così», ha detto il sindaco Giuseppe Sala ieri alla presentazione di Meet. «Mi auguro che questa città abbia la capacità di guida nel far crescere questo Paese. La nostra filosofia è che i cambiamenti non si fanno in pochi anni ma lavorando su obiettivi a lungo termine», ha aggiunto. La stessa filosofia che segue l’ideatrice del progetto, Maria Grazia Mattei. Dopo aver creato Meet the Media Guru, ecco la fase successiva, resa possibile grazie all’incontro con la Fondazione Cariplo: «L’allineamento dei pianeti — racconta — è avvenuto quando, parlando con il presidente Giuseppe Guzzetti, gli ho chiesto se condivideva il mio stesso orizzonte, ovvero l’aumento della consapevolezza digitale e quindi del benessere delle persone. Abbiamo bisogno di un luogo che sia punto di riferimento, come già succede all’estero». E che in Italia ancora manca. Secondo lei l’innovazione è prima di tutto un fatto culturale: «Siamo stati catapultati in questa rivoluzione, c’è bisogno di promuovere la riflessione, di capire come cambieranno le nostre vite con l’intelligenza artificiale, come è cambiata la comunicazione con i social media. O come sta cambiando il lavoro con l’automazione e la quarta rivoluzione industriale».

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